venerdì 5 novembre 2010

Sporchi Segreti

  
Nome: Sporchi Segreti

Autore: Seth Ben-Ezra

Data di Pubblicazione: 2007, in Italia dal Ottobre 2009

Editore: Dark Omen Games (importato in Italia da Narrattiva)

Prezzo: 24,90 €
Il fatto di non avere comprato Sporchi Segreti al Lucca Comics and Games 2009 per mancanza di fiducia (avrei voluto prima provarlo) per poco non mi ha impedito di ricevere il quarto e ultimo dei miei bigliettini della lotteria che venivano distribuiti a quell'evento assieme ai giochi della triade Narrattiva-Janus-Coyote. Per fortuna il buon Klaus mi convinse a comprare piuttosto un altro manuale, Non Perdere Il Senno, con cui ho effettivamente ricevuto un quarto bigliettino, che si è rivelato poi essere il bigliettino vincente dell'estrazione. Ci ho guadagnato un giro gratuito alla Inter Nos Con, e tre giorni di maratona di giochi di ruolo in un hotel affacciato sul mare (hotel che porta il mio cognome, tra l'altro: Hotel Adler) non mi hanno fatto propriamente schifo. Ho il sospetto che il fatto che quel bigliettino sia finito proprio in mano del sottoscritto, il primo degli stronzi, sopratutto a quel tempo, abbia convinto la suddetta triade a non ripetere l'esperienza quest'anno. Peccato, magari avrei fatto il bis: ho sempre avuto fortuna in queste cose.

Sporchi Segreti, comunque, alla fine l'ho comprato al Mantova Comics and Games 2010, qualche mese dopo, come auto-premio per avere superato l'esame di teoria della patente. Lo cominciai a leggere in direttissima, attendendo che cominciasse il concerto di Cristina d'Avena, considerato quanto fossi impaziente di capire come funzionava.

Ciò che non sapevo al momento del lancio (motivo ulteriore per cui non lo comprai subito) e che invece scoprii nelle settimane precedenti l'evento di Mantova, era il tema trattato dal gioco: Sporchi Segreti crea storie noir. Il noir, che può essere associato a racconti, libri, o film, è quel genere in cui c'è un investigatore, non sempre di professione, che si mette sulle tracce di qualcosa che è più grande di lui. Nel corso della storia qualcuno cerca di metterlo a tacere, volano un po' di pallottole, qualche cadavere viene bruciato, fino a che il nostro inarrestabile eroe (o anti-eroe, spesso) riesce a rivelare tutto quanto riguarda il caso. Nelle storie noir di solito ci sono omicidi, stupri, traffici di ogni genere di droga, pestaggi... insomma, è un genere piuttosto violento sia dal punto di vista materiale che morale, che se applicato a un gioco di ruolo probabilmente non è adatto a tutti i giocatori, ma è perfetto per quelli che cercano una partita seria, un'atmosfera pesante (almeno in gioco: attorno al tavolo regnerà il delirio), e che sono ben disposti all'esercizio dell'amata ultraviolenza.

In una partita a Sporchi Segreti i giocatori dovrebbero variare mediamente dai 3 ai 5. Uno di loro sarà l'Investigatore, il protagonista della storia. Tutti gli altri a turno faranno da Autorità, ovvero ricopriranno in pratica la funzione dell'opposizione nelle scene del gioco. L'investigatore, nonostante quanto potrebbe apparire inizialmente leggendo queste poche righe, NON è una sorta di master. Il master è all'atto pratico assente, e l'autorità narrativa è equamente divisa tra Investigatore, Autorità, e il resto dei giocatori che nei momenti in cui non fanno da autorità avranno la possibilità, comunque, di dare consigli, o di fare un'obiezione. Fare un'obiezione consiste sostanzialmente nel domandare al gruppo se non sia il caso di rivedere un po' la direzione che stà prendendo in quel momento la storia, magari riavvolgendo quanto in quei momenti è stato narrato. Se un altro giocatore accetta, allora l'obiezione è accettata.

Autorità e Investigatore hanno, prevedibilmente, poteri differenti. L'Investigatore può infatti proporre certi tipi di scena: una scena di investigazione, in cui il protagonista procede nelle indagini, una scena di riflessione, in cui il protagonista fà qualche collegamento trai vari personaggi in gioco, o una scena di riflessione, in cui si lecca le ferite. L'autorità può negare una scena di investigazione o rivelazione, proponendo al suo posto una scena di investigazione differente da quella proposta dall'investigatore, o una scena di violenza, in cui qualcuno cerca di far diventare l'investigatore un colabrodo.

Le scene del gioco dovrebbero di solito vertere verso un conflitto. Un conflitto, in Sporchi Segreti, è quel momento in cui qualcuno cerca di opporsi alla volontà dell'Investigatore. Per stessa ammissione dell'autore, se non c'è la possibilità che un conflitto diventi violento, allora non è un vero conflitto.

I conflitti sono la parte più ostica del gioco: Investigatore e Autorità hanno ognuno una propria riserva di dadi, e dopo averli tirati segretamente devono fare scommesse su quello che credono sia il numero di dadi mostranti una stessa faccia. Tutto si basa in pratica sul funzionamento del Perudo, un gioco da tavolo pubblicato alcuni anni fa, ed ha appunto un funzionamento piuttosto cervellotico che mi ha messo abbondantemente in difficoltà la prima volta che l'ho letto. Dopo avere letto la parte relativa ai conflitti più volte, bene o male ho capito come funzionassero, anche se solo dopo la mia prima partita ho potuto fugare ogni dubbio.
Al termine del conflitto, comunque, si determina il livello di violenza che è stato raggiunto, il che vuol dire che si hanno un tot di punti da spendere in vari tipi di violenza (1 punto = ferita leggera, 2 punti = ferita grave, che necessita di un medico 3 punti = personaggio morto), tenendo conto che l'Investigatore non può morire. Qui stà il buffo del gioco: il protagonista può subire ogni genere di violenza (e dopo il trattamento subito da un mio amico che si è trovato a che fare con un napoletano e quattro africani, fidatevi, posso veramente dire di averne viste davvero di tutti i colori), ma non può mai lasciarci le penne. Suona come un "beh, tantovale andarci giù pesante, allora!".

Dopo ogni scena una pedina viene spostata su una griglia, la cui dimensione varia in base a quella che si vuole che sia la lunghezza della partita. Se la pedina atterra su una casella vuota, vi si scrive sopra il nome di un sospetto. In caso contrario, il nome che occupa la casella in questione è il nome del colpevole di uno dei vari crimini su cui si sta indagando nel corso del gioco. Anche le meccaniche riguardanti questa tabella sono risultati essere differenti da quelle che io avevo invece inteso inizialmente, per cui dopo un paio di partite ho fatto qualche domanda all'autore, che mi ha illuminato con la spiegazione delle regole in questione.

Proprio da quella discussione ho peraltro scoperto che un altro paio di regolette riguardanti gli scambi d'identità e gli alias (quando si scopre che un personaggio è in realtà un altro, e viceversa, oppure che sono la stessa persona) non sono state forse playtestate a dovere, dato che entrano in gioco piuttosto di rado e all'autore non è capitato di metterci troppo le mani. Mi è capitato di usarle, e mi sono scontrato con il fatto che, per essere usate, queste regole necessitano che ci sia una scheda del personaggio libera. Questo perchè, dato che creano un po' di caos ulteriore nel cast di personaggi, si vogliono limitare i danni. Forse il ragionamento è adatto agli scambi di identità, ma agli alias (che fondamentalmente eliminano dal gioco un personaggio, dato che due personaggi diventano un tutt'uno) fatico ad applicarlo, e mi ha urta il fatto che, stando alle regole, non sia possibile dichiarare cose di questo tipo quando si è sul più bello, nelle fasi terminali della partita, quando tutto comincia a venire a galla. Per cui si, io e il mio gruppo abbiamo deciso di scavalcare questa limitazione, che ci pareva fin troppo castrante nel gioco. E la partita pare averne giovato.

Nonostante i problemi dettati dalle regole che personalmente trovo davvero molto complesse (anche se il sito di Narrattiva indica un livello di difficoltà medio), le partite che escono da Sporchi Segreti sono veramente appassionanti. La durata è da one shot per dei gruppi di giocatori che già hanno giocato almeno una volta, mentre per gruppi di neofiti la cosa può rischiare di andare per le lunghe. Questo ovviamente se si usa la tabella da lunghezza intermedia. Se si usa quella più grande, è direi scontato che in una oneshot non si riesca a finire la partita.

Sporchi Segreti è, infine, uno dei primi giochi (almeno di quelli arrivati in Italia) ad avere incluso nelle regole la necessità di giocare "close to home". Ovvero: le storie che si creano con Sporchi Segreti sono ambientate nella città da cui proviene la maggior parte del gruppo di gioco, una settimana fa. Questo aumenta il fattore immersione, velocizza le descrizioni dei luoghi (dire "siamo al pizzeria Lampada d'Aladino" è ben più veloce del dover descrivere una pizzeria ad hoc), ed aumenta forse il senso di schifezza che ci ispira il mondo in cui viviamo, ma... per quanto possa essere sicuramente un'esperienza interessante giocare a Reggio Emilia, troverei ben più divertente giocare in una Chicago immaginaria degli anni '20, che anche se lontana da me trovo comunque più adatta per storie di questo tipo. Forse l'autore ha proposto questa regola perchè voleva far sentire più emotivamente vicine le storie narrate con il suo gioco, ma devo purtroppo ammettere che non ho il minimo interesse di giocare quello che accade qui a Reggio Emilia: io voglio il proibizionismo, gli speakeasy, le torch singer, le tommy gun, le bretelle, i borsalini, le prostitute che sanno tutto di tutti. Prima o poi voglio giocare a Sporchi Segreti con quel tipo di ambientazione, e vedere se cambia effettivamente qualcosa, e se in meglio o in peggio.

Passiamo alle conclusioni, và:

PRO:
- Per giocatori esperti è un buon gioco tappabuchi;
- Di sistemi di gioco ne conosco: quello di Sporchi Segreti è senza ombra di dubbio uno dei più innovativi;
- È uno dei pochi giochi che riesce a placare la mia continua sete di violenza;
- Il fatto di giocare close to home costringe a tirar fuori il peggio della propria città... 

CONTRO: 
- ...ma se si vuole un noir classico a base di proibizionismo e thompson, si resterà delusi;
- il sistema è complicatissimo da leggere, e ancora di più da spiegare, dato che non si sa da dove cominciare;
- un paio di regolette, che per fortuna entrano in gioco piuttosto di rado, non credo siano state playtestate a dovere.

SINTESI:
Il sito di Narrattiva sostiene che sia un gioco di difficoltà Media. Sicuramente una volta che si è partiti bene o male si gioca senza problemi, ma i primi conflitti sono un "pain-in-the-ass", volendo dirlo in inglese, specialmente se non si ha esperienza del Perudo, il gioco da tavolo sui cui si basa il sistema di risoluzione dei conflitti. Pertanto lo sconsiglio fortemente ai neofiti di questo tipo di giochi, abituati solo al d20, al d100, o a qualche altro sistema che si basa sulla semplice somma di dati e confronti con tabelle. Piuttosto, per chi ha un minimo di esperienza con il narrativismo, Sporchi Segreti è un'acquisto che personalmente mi sento di raccomandare, specialmente se si ha un certo interesse verso il genere delle storie che vengono create.

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