sabato 29 settembre 2012

Montsegur 1244



Nome: Montsegur 1244

Autori: Frederick J. Jensen

Editore: Thoughtful Games (tradotto e importato in Italia da Narrattiva)

Data di Pubblicazione:
2009 (2010 in Italia)

Prezzo: €34.90

Giunto in terra italica nel 2010 a seguito della traduzione da parte di Narrattiva e presentato al Play dello stesso anno, Montsegur 1244, quantomeno nell'immediato, ha saputo raccogliere un enorme consenso da parte dei giocatori, accompagnato da un pari favore della critica, che ha permesso al gioco di ricevere una nomination come Best of Show al Lucca Comics and Games 2010.

La nomination non venne affiancata da una vittoria del prestigioso premio in questione (prestigioso per quanto riguarda la scena italiana, quantomeno); tuttavia l'impatto del gioco sulla scena ludica nostrana ebbe una certa risonanza.

Trattandosi del primo e tuttora unico gioco tabletop appartenente alla filosofia di design nordica ad essere pubblicato da una casa editrice italiana, esso ebbe l'effetto di un fulmine a ciel sereno, mostrando uno stile di gioco curiosamente sottile, fatto di personaggi prefatti, spunti di gioco serviti su un piatto d'argento, e curiosamente libero da elementi aleatori come dadi o carte.

L'impatto di Montsegur 1244, come già detto, fu sonoro, ma l'impeto che spinse certi giocatori a organizzare addirittura una convention interamente dedicata a questo gioco (la CONsegur) si esaurì progressivamente, portando il gioco a cadere in secondo piano dopo alcuni mesi dal rilascio, venendo adombrato dalle novità che gli seguirono.

Il tema del gioco è molto focalizzato ed è storico, nel senso che si rifà a fatti realmente accaduti: nel 1244 la rocca di Montsegur, situata dalle parti dei Pirenei, lungo l'attuale confine tra Francia e Spagna, diventa uno degli ultimi bastioni di resistenza catara. I catari erano un culto che si rifaceva ad una forma arcaica di cristianesimo, considerato eretico dalla chiesa cattolica, che avviò una crociata che culminò in una sostanziale carneficina dei catari sparsi ovunque in giro per l'Europa. Per quanto riguarda Montsegur, il castello venne assediato per circa un anno, fino a che i crociati non la ebbero vinta e decisero che tutti coloro all'interno della rocca avrebbero avuto un paio di settimane per ripensare alla loro fede, dopo di che quanti si sarebbero dichiarati catari sarebbero finiti sul rogo, mentre gli altri potevano scegliere di abiurare ed essere perdonati per i loro peccati. L'evento rimane famoso perchè inaspettatamente molti si convertirono al catarismo, anche durante le fasi conclusive dell'assedio stesso, e alla fine sul rogo ci finì un bel po' di gente. Il gioco riprende questi eventi, e vuole esplorare il motivo per cui queste persone scelsero di bruciare per ciò in cui credevano.

La particolarità di Montsegur 1244 risiede in un meccanismo apparentemente fragile.

Ad ogni giocatore (è un gioco da 3 a 6 giocatori) viene assegnata una pluralità di personaggi (due, tre o quattro, in base a quanti si è attorno al tavolo). Non tutti questi saranno protagonisti, tuttavia: dal proprio gruppo di personaggi ogni giocatore ne sceglierà uno su cui concentrarsi, limitandosi a considerare gli altri come personaggi secondari, interpretandoli nelle scene altrui qualora dovessero comparirvi. Questi personaggi sono tutti stati creati a partire da gente che realmente si trovava a Montsegur in quel periodo.

Ogni personaggio è identificato da una descrizione (che ruolo occupa nella società del castello di Montsegur), da una serie di legami che lo legano agli altri personaggi (la mappa delle relazioni è piuttosto fitta e ricorda quella di una soap opera) e da tre domande, che non sono altro che spunti di gioco, possibilmente da affrontare nel corso della partita.

Il gioco è diviso in una serie di atti, che ripercorrono lo svolgimento dell'assedio dai suoi inizi fino al tragico finale; a turno, ogni giocatore chiamerà una scena ambientata in ognuno di questi atti. Quando si chiama una scena, il giocatore che la crea è libero di seguire qualcuno degli infiniti spunti che gli vengono forniti dal gioco: le già citate domande si affiancano alle carte scena (pescate a inizio scena, danno uno spunto facoltativo su un elemento scenico che si può inserire nella narrazione) e alle carte storia (ogni giocatore ha le sue e possono essere giocate per inserire elementi "limite" come il graal o la stregoneria), per non parlare della descrizione degli atti e dalle relazioni, da esplorare nel corso della partita.

Durante l'atto finale ogni giocatore dovrà scegliere il fato del proprio personaggio. Almeno uno dovrà bruciare per ciò in cui crede, gli altri eventualmente potranno scegliere di abiurare se lo vorranno, mentre massimo una persona può scappare nella notte.

Al di là di un'altra meccanica riguardante la possibilità di rubare l'autorità narrativa altrui mediante l'utilizzo delle carte scena, di fatto le regole si fermano qui.

Queste meccaniche sono da una parte estremamente leggere, e dall'altra bastano a veicolare il gioco nella direzione corretta: i continui riferimenti storici, le domande e le relazioni tra i personaggi mandano il gioco in una direzione ben chiara ed evidente, e la cosa risulta palese nel momento in cui si gioca. È facile farsi prendere dallo scetticismo, ma alla fine il gameplay è sempre soddisfacente e la fase conclusiva in cui si realizza il fato del personaggio è sempre molto toccante e sentita.

Per quanto riguarda la localizzazione italiana, al di là di alcuni problemi di formattazione relativi alla numerazione dei capitoli, il pacco è di gran pregio, e a differenza dell'edizione in lingua originale, che include il solo manuale con le regole, esso include le schede dei personaggi e tutte le carte in cartoncino, più un fighissimo tabellone di gioco in tessuto e un segnalino in legno, entrambi usati per tenere traccia dello svolgersi del gioco.

Questo lavoro artistico notevole si affianca ovviamente a un prezzo da alcuni ritenuto un po' eccessivo. Di per se in effetti pagare 35 euro per un gioco di ruolo è un po' una rottura, ma sono dell'idea che il lavoro finale valga i suoi soldi. Mi è stato fatto notare inoltre che il gioco originale costa 26$, molto meno dell'edizione italiana. Tuttavia ho controllato, e acquistare il gioco in lingua originale assicura il possesso del solo manuale con le regole, mentre tutti i materiali extra (schede dei personaggi, carte storia e carte scena...) devono essere scaricate e stampate separatamente, cosa che aumenta di parecchio il prezzo finale qualora si volesse scegliere di stampare queste componenti con la medesima qualità ritrovabile nell'edizione italiana del gioco.

Inoltre, nel manuale italiano è stata aggiunta una serie di capitoli di approfondimento storico assenti nel manuale originale.

Chiudo la recensione con un riferimento ad un'espansione del gioco, arrivata a fine 2010: essa aggiunge quattro personaggi al cast del gioco base, più nuove carte scena e carte storia. Per quanto essa stando al sito sia stata realizzata anche in collaborazione con una delle teste di Narrattiva (Claudia Cangini) e sia gratuitamente scaricabile, pare che l'editore italiano non sia intenzionato a tradurla, tant'è che non se ne fa menzione sulla pagina dedicata al prodotto, il che lascia quell'amaro in bocca tipico di un gioco abbandonato un po' a sè stesso.

PRO:
- Esperienza di gioco unica, essendo l'unico gioco nordico tabletop attualmente disponibile in lingua italiana;
- Artwork di gran pregio;
- Per chi ha interesse per l'attinenza storica di un gioco, Montsegur 1244 è notevolmente fedele nei suoi riferimenti agli avvenimenti realmente accaduti.

CONTRO:
- Il prezzo è piuttosto elevato;
- L'espansione a quanto pare non arriverà mai in Italia, e le linee abbandonate mi fanno andare in bestia;
- Non è un gioco che si gioca con particolare frequenza, e anzi rischia di essere un investimento un po' eccessivo per un gioco usato sporadicamente.

SINTESI:
Intensi riferimenti storiografici, un clima estremamente drammatico e un sistema sottile rendono Montsegur 1244 un gioco estremamente interessante che può valere il suo prezzo. Per i temi che tratta, per la linearità della backstory, per la semplicità del sistema di gioco e poichè i personaggi sono fissi è un gioco che non si presta ad essere rigiocato di continuo: probabilmente lo tirerete fuori quella volta che volete qualcosa di estremamente raffinato e avete la compagnia giusta, un po' come si fa con certe bottiglie di liquore. Buona idea, questa del liquore. Montsegur 1244 è un Porto ben invecchiato.